MIUR - Linee Guida A2 Parlato

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LINEE GUIDA
(ai sensi dell’art. 5, comma 4 dell’Accordo Quadro Ministero dell’Interno –
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca 7 Agosto 2012)

Criteri per lo svolgimento del test di conoscenza della
lingua italiana a livello A2 parlato

(artt. 5 e 6, D.P.R. 179/2011)

a cura
Direzione Generale dell’Istruzione e Formazione Tecnica Superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni
INDICE

   INTRODUZIONE                                                                              
§ 1 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO                                                           
§ 2 INDICAZIONI TECNICO-OPERATIVE PER LA COSTRUZIONE DEL TEST : 
2.1 Competenze e sottoabilità                                                           
                        2.2 Contenuti del test: domini e contesti d’uso, lessemi e azioni socio-comunicative
2.3 Struttura e durata del test                                                            
§ 3 CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL PUNTEGGIO                                      

INTRODUZIONE
Le presenti Linee guida sono state definite ai sensi dell’art. 5 comma 4, dell’Accordo Quadro tra Ministero dell’Interno e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 7 agosto 2012, per consentire alle Commissioni, di cui all’art. 5, comma 3 dell’ Accordo Quadro 11 novembre 2010, di predisporre, secondo criteri unitari ed omogenei, il test di conoscenza della lingua italiana a livello A2 parlato, ai fini della verifica di cui all’art. 6 del DPR 179/11.
Le Linee guida contengono criteri per lo svolgimento del test, di cui all’art. 5, comma 1 del DPR 179/11, ivi comprese le relative modalità di valutazione; esse sono state elaborate dal Gruppo di Lavoro costituito da esperti individuati dal Ministero dell’Interno, dal MIUR, dall’Invalsi, dall’Indire e dagli UUSSRR.

L’art. 6 comma 1 del DPR 179/11 dispone che lo straniero – in assenza di idonea documentazione necessaria ad ottenere il riconoscimento dei crediti per la verifica dell’Accordo di Integrazione – ha facoltà di “far accertare il proprio livello di conoscenza della lingua italiana, della cultura civica e della vita civile in Italia attraverso un apposito test”.

Le indicazioni che seguono trovano nel Sillabo di riferimento per i livelli di competenza Italiano L2 adottate dagli Enti Certificatori, in coerenza con quanto definito dal QCER per la conoscenza delle lingue, riferimenti di carattere didattico e metodologico utili nella definizione delle prove riferite all’interazione orale: (…) Nella valutazione della capacità d’uso dell’italiano da parte di parlanti non nativi di livello A2, soprattutto nell’organizzare e nel valutare le prove produttive, appare insomma necessario ridimensionare l’importanza degli aspetti formali, cioè della conoscenza analitica della grammatica - finora impropriamente loro attribuita - e dare invece il dovuto rilievo all’efficacia che uno scambio - seppur ridotto nella formulazione - ha nel contesto comunicativo. (Sillabo pag.28) (…) La descrizione generale proposta dal QCER per il livello A2 deve essere di invito per l’ente valutatore a contestualizzare le azioni linguistico-comunicative richieste nella prova o nel test all’interno dei contesti d’uso più vicini al parlantecandidato; è necessario quindi inserire i descrittori del livello A2, relativamente alle varie capacità, all’interno dei domini e dei contesti d’uso pertinenti al parlante - candidato stesso. (Sillabo pag.12). (…) Nel nostro caso le priorità per l’utenza di riferimento sono altre, riassumibili nel duplice bisogno di capire ed essere capiti, mantenendosi ancorati al contesto sociale e ai compiti comunicativi a esso riferibili. L’enfasi, come ricorda ancora il QCER con riferimento ai livelli più bassi, va posta sulla realizzazione del compito, sul fare e non sul come. Sul piano pragmatico, inoltre, il candidato deve essere in grado di utilizzare la lingua in situazioni concrete, nel rispetto delle finalità comunicative, delle relazioni di ruolo richieste in una particolare situazione, dell’argomento trattato. (Sillabo pag.48) 

Le presenti Linee guida non si pongono come un percorso prescrittivo, ma intendono costituire un sostegno per la definizione di modelli organizzativi costruiti – d’intesa con gli UUSSRR competenti – sulle reali esigenze delle diverse tipologie dell’utente adulto straniero e costituiscono un punto di partenza che, attraverso attività di informazione/formazione, potrà essere arricchito e migliorato nel tempo con il coinvolgimento attivo di tutti gli operatori interessati.

Al termine del periodo di prima applicazione, e comunque non oltre l’avvio dell’a.s. 2015/2016, le presenti Linee guida sono integrate ed implementate in esito alle attività di monitoraggio e valutazione condotte nell’ambito delle azioni a valere sul “FONDO EUROPEO PER L’INTEGRAZIONE DI CITTADINI DI PAESI TERZI” 2007-2013 sulla base delle indicazioni del Gruppo di Lavoro, all’uopo costituito, sentite, per quanto di rispettiva competenza, le Università per stranieri di Perugia e Siena e l’Associazione Certificazione Lingua Italiana di Qualità (CLIQ), fermo restando quanto previsto dal d.leg.vo 13/13.

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