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Emigrare
HERBERT PAGANI
GLI EMIGRANTI
(Pagani - Limentani)
1970
Una canzone per ricordarci di quando gli ''invasori'' eravamo noi italiani
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HERBERT PAGANI
GLI EMIGRANTI
(Pagani - Limentani)
1970
Il nostro treno lascia la stazione
partiamo in tanti per necessità
siamo i soldati dell'emigrazione
e disarmati andiamo a lavorar.
Per una vita o per una stagione
andiamo a Londra, a Parigi o in Canadà
ma nelle nostre valigie di cartone
c'è tanta fame e buona volontà.
Qui il cielo è grigio e grigio è anche il padrone
grigia la lingua e la mentalità,
guardando noi si parla di invasione:
noi siamo qui soltanto a ''faticar''.
Com'è lontano il nostro Meridione,
ogni giornata qui è un'eternità,
ma basterà il profumo di un limone,
a ricordarci che non durerà.
Dove passiamo mattone su mattone,
vengono su le dighe e le città,
dove passiamo arriva una canzone,
un po' d'amore e di felicità.
Se uno di noi per soldi o per passione,
ha un conto aperto con la società,
chi crepa in fondo ai pozzi di carbone,
salda quel conto con l'umanità.
Dopo una vita o dopo una stagione,
lasciamo dietro tutte le città,
la neve il freddo, il fumo ed il carbone
e verso il sole ognuno se ne va.
Quando in futuro con le spedizioni,
andremo sui pianeti a lavorar,
ci pianteremo giardini di limoni
e tutto il cielo si profumerà.
La proposta di didattizzazione
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